domenica 4 giugno 2017

Fermatela! Anna Falcone e i disastri del "NO"

Anna Falcone pasionaria del NO a Ottoemezzo ci riprova, voce garrula e bocca a cuore a intonare la canzone costituzionale e democratica per chiedere il ritorno al voto di preferenza che porterebbe in Parlamento un numero maggiore di delinquenti rispetto all'attuale. Mentre si diffonde la notizia tecnicamente vera e sostanzialmente falsa dell'abolizione dei capilista bloccati, il Paese si avvia verso un appuntamento elettorale ridotto a rito di autocoscienza collettiva.



Cominciamo col dire che dare la prevalenza all'eletto nell'uninominale sui capilista del proporzionale non è abolire i capilista bloccati, perché comunque il candidato all'uninominale lo decide il partito. Ergo i titoli che fanno leva oggi sugli utimi accordi annunciati da Rosato, non hanno senso. Ma facciamo un passo indietro: venerdì Anna Falcone è tornata ad affacciarsi agli schermi tv per chiedere il voto di preferenza.

Fermatela! Cosa esattamente non ha capito Anna Falcone, calabrese e avvocato? Cosa non ha capito della sua terra e della criminalità organizzata in Italia?


La verve teatrale nei talk show televisivi non deve necessariamente sottendere una pari brillantezza intellettuale, altrimenti dovremmo concludere che la Falcone, avvocato e calabrese, non può non sapere che nell’invocare la necessità di reintrodurre il voto di preferenza in Italia, lei in realtà sta invocando la necessità di reintrodurre nel parlamento italiano “U Capra” o un suo facente funzione, rappresentanti diretti delle cosche, dei capitribù delle tante mafie italiane.

Forse è il fatto che “U Capra” è di Reggio Calabria e lei è di Cosenza a confonderla?

Ma le ha viste le scene di “U Capra” in manette con i vicini di quartiere che si avvicinavano per baciargli le mani come al papa? Per chi crede che voterebbero i baciatori di “U Capra” se ci fossero le preferenze?



A che gioco giochiamo? Chi è questa Falcone che sorge dal nulla siderale a difendere il No referendario che ha fatto arretrare l’Italia di trent'anni?

Sì, perché, l’avvocata Falcone ci scuserà, noi gli amici di “U Capra” in Parlamento non li vogliamo e dunque le preferenze in Italia non ce le possiamo permettere, e non le avremo.

Escluse le preferenze per i suddetti motivi, per cosa dunque andremo a votare in autunno?

Per scegliere i rappresentanti, no, lo abbiamo detto. Per scegliere il governo, no, perché la Falcone e altri tromboni dalemiani supportati dai 5 stelle hanno così deciso lo scorso 4 dicembre.
E dunque andremo a votare come in un mega sondaggio per contare quanti italiani sono della Lega, quanti sono di Forza Italia, quanti del Pd, quanti di 5Stelle. Il che, considerata la portata delle ideologie in gioco, equivale a votare per sapere chi è di Grinfondoro e chi di Tassorosso.

Come pensa il PD di recuperare il voto dei Sì referendari, intestandosi questa immane orrore di legge elettorale, è un mistero e dirò di più: non c'è da plaudire nemmeno alle 12 vaccinazioni obbligatorie.

Bisognava renderle tutte facoltative puntando a un’epidemia tra quelli che hanno votato “NO” e ci hanno messo in questa situazione. Bisognava lasciare facoltativa la vaccinazione della parotite e poi caricare un canadair.



Monica Montanari



Fonti e Documenti

Anna Falcone a Ottoemezzo chiede le preferenze
Il video arresto di Giuseppe Giorgi detto U-Capra è tratto da un servizio del TG1 e attinto da Repubblica.

Nessun commento:

Posta un commento