giovedì 26 gennaio 2017

Abruzzo: per bypassare la burocrazia colpevole bisognava votare Sì

Burocrazia e dissesto locale tutte cose che ostacolano la ripresa del Centro Italia e che la riforma costituzionale renziana avrebbe sanato. Il progetto efficientista dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi si riconferma più che mai necessario in questi giorni di emergenze maltempo e terremoto.






Le difficoltà crescenti dell’Abruzzo dimostrano quanto sarebbe stata auspicabile la prevalenza del potere centrale su quello regionale per potere disciplinare nelle materie concorrenti - come la Protezione Civile - , compensare le insufficienze locali e poter garantire una risposta emergenziale omogenea su tutto il territorio dell’Italia.

Proprio sul tema terremoto,  ieri nella trasmissione La Gabbia Open, il direttore de Il fatto Quotidiano.it Peter Gomez si lamentava dei ritardi nell’entrata in vigore dei vantaggi fiscali per chi mette in sicurezza antisismica gli edifici:

«L’85% di sgravi fiscali per la messa in sicurezza non ci sono ancora, sono fermi al 50% perché una grande commissione si dovrà riunire…»

Il giornalista recriminava sul mancato decollo del piano Casa Italia, citando un articolo pubblicato in giornata dallo stesso Il Fatto Quotidiano.

«Su Casa Italia di Renzo Piano, il  Rettore dell’Università di Milano non ha potuto ancora incontrare Gentiloni.»  Parole di Gomez riferendo di come l’ex direttore del Politecnico di Milano Giovanni Azzone - posto alla testa del dipartimento per la realizzazione di Casa Italia -  denunciasse che è tutto fermo per l’impossibilità di incontrare Gentiloni.

Vien fatto di chiedergli di cosa Gomez si lamenti.

Se voleva che Renzi portasse a termine la sua opera di governo dovevano lasciarlo governare.

Il disastro in Abruzzo? È l’Italia del “no” bellezza.

Se avessimo avuto la clausola di supremazia prevista dall’art.117 della Costituzione riformata di Renzi - con il potere dello Stato di compensare i deficit locali sul piano delle emergenze e della protezione civile -  non sarebbe emersa drammaticamente, come è accaduto, la differenza nella capacità di risposta tra regioni diverse del Paese.

Hanno perfettamente ragione i tanti che lamentano i disastri dell'Italia. Se volevano un'Italia diversa, al referendum dovevano votare Sì.


Monica Montanari


 

Documenti
Luisiana Gaita, «Terremoto, il piano di prevenzione di Renzi in stand by: mancano le nuove classi di rischio. Silenzio su Casa Italia», Il Fatto Quotidiano.it, 25 gennaio 2017  
 

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