venerdì 24 febbraio 2017

Primarie il 30 aprile: si affilano le armi

Primarie il 30 aprile in un clima da lunghi coltelli. Gelo nella direzione PD. Si celebra il rito ma la sensazione è quella di un equilibrio quantomai instabile.





La direzione convocata in modo permanente da Orfini lo scarso martedì 21 febbraio, è proseguita oggi. In discussione in regolamento approvato all’unanimità in questi giorni dalla commissione costituita allo scopo e secondo proporzioni che riflettono i rapporti di forza interni al partito.  Alla direzione non ha partecipato Matteo Renzi in viaggio di ritorno dalla California.




La mediazione interna alla commissione ha partorito un regolamento congressuale che fissa al prossimo 30 aprile la data delle elezioni primarie.  Si tratterà di primarie aperte e a votare potranno essere tutti i cittadini che dichiarino di essere elettori del PD e disposti a versare 2 euro al momento del voto.

La data del 30 aprile consentirà al nuovo segretario di avviare e gestire le elezioni amministrative dell’11 giugno.




Si registra l’intervento di Patrizia Toia costretta a invocare l’applicazione almeno del codice commerciale ove vieta la pubblicità comparativa per evitare gli insulti rivolti in questi giorni contro Renzi dai competitori. Piero Fassino ha fatto notare che, fissando la data delle primarie al 30 aprile, viene esclusa la possibilità di andare a elezioni politiche a giugno.

Forte il richiamo a che il regolamento approvato venga poi rispettato e che si ponga fine alle discussioni. Restano sullo sfondo le posizioni della prodiana Sandra Zampa che avrebbe voluto tempi più lunghi e la lettera di sei dem contro il congresso in tempi brevi: Salvatore Tomaselli, Rosaria Capacchione, Valeria Cardinali, Elisa Simoni, Cristina Bargero, Federico Massa.

Alla fine la direzione approva il regolamento con 104 voti a favore, 3 contrari, 2 astenuti.





Fonti
La Stampa
 
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