martedì 21 marzo 2017

Perchè Renzi? Risultati contro le bufale degli incapaci.

Attaccare la qualità personale e fuggire il confronto sui risultati. Ecco spiegato il segreto dell'intera campagna mediatica di Grillo. Maldicenza a tonnellate per nascondere i fatti.





Cosa fa una forza politica che vuole prendere il potere contro una forza rivale che dimostra di aver ottenuto risultati senza precedenti?

Facile!

Fa l’esame del sangue all’avversario, critica il suo segno zodiacale.

L’intera campagna mediatica dei 5 Stelle si riduce a questo: una gigantesca campagna contro chi è bravo, cercando pretesti personali.

I risultati che a Grillo non vanno giù?

Provvedimenti concreti e fatti come l’Imu tolta sulla prima casa e le tasse agricole levate da Renzi, le cartelle Equitalia rottamate, mentre vengono i brividi pensando alle tasse che comporterebbe il reddito di cittadinanza tanto sbandierato dai 5 Stelle.

Il bilancio delle politiche di Renzi è IMPRESSIONANTE:
record surplus esportazioni 19 mld;
record recupero evasione 17 miliardi;
record diminuzione morti stradali dopo legge sull’omicidio stradale, meno 6,7% ;
record calo dimissioni in bianco - 127 mila;
record nuovi occupati dei mille giorni di Renzi + 700 mila;
crescita Pil tornato positivo dopo 2 anni e  rimasto positivo per i successivi tre.

Difficile rispondere su questo, vero?

E allora, i 5 Stelle puntano all’uomo.

La montatura Consip ad esempio: dove alcune dichiarazioni - non solo non confermate dai fatti ma smentite dalle intercettazioni - hanno rischiato di produrre le dimissioni di un ministro.

Finché il gioco funziona e porta voti a Grillo perché il M5S dovrebbe smettere? Per questo sono stati di grande importanza il voto congiunto a Forza Italia su Minzolini e il provvedimento varato ieri in Senato sulle porte girevoli tra politica e magistratura.

Le inchieste in vent’anni non hanno detto basta alla corruzione, hanno prodotto molta instabilità e colpito molti incolpevoli.



Il circuito mediatico giudiziario deve finire, l’unico vantaggio che esso presenta è gonfiare i polmoni delle forze politiche che in fatto di programmi e provvedimenti concreti non saprebbero cosa dire.

Ma già oggi i 5 Stelle ci riprovano sparando alzo zero sull’intero PD a partire dalle dichiarazioni di Buzzi che avrebbe acquistato tessere del partito democratico. Parole subito utilizzate ovviamente come rivelazioni su cui montare il caso mediatico invece di considerarle per ciò che sono: dichiarazioni non confermate.

E sì che ne avrebbero di questioni di cui occuparsi in casa loro, per esempio la gente in carcere dell’amministrazione Raggi. O magari potrebbero concentrarsi sulla loro mancanza di democrazia interna. Macché! Eppure Virginia Raggi aveva scelto Raffaele Marra come braccio destro: malapolitica e malaffare. Questi sono fatti, quelle di Buzzi, sono parole.

Ma il lamento degli incapaci non si arresta e in fuga dai risultati alla ricerca di pretesti, tentano di spacciare Renzi per un perdente citando i risultati alle amministrative dimenticando che l’uomo per ben due volte ha preso il 40% dei voti.

Sarebbe più saggio ovviamente badare ai fatti, ma loro, no, puntano all’uomo e si attaccano alla promessa di Renzi di dimettersi dalla politica in caso di sconfitta al referendum. Pesano le parole e trascurano i fatti:  Renzi si è dimesso da Presidente del Consiglio, dimesso da Segretario del Partito. Magari gli assessori 5 stelle e sindaci inquisiti in tante parti d'Italia fossero stati altrettanto pronti a dimettersi!




I 5 Stelle puntano le bocche di fuoco sull’uomo perché i risultati di Matteo Renzi sono strabilianti.
Al seguito di Grillo estraggono rosiconi dal cappello il pretesto dell’ultima peraltro riuscitissima mossa tattica: cancellare i voucher. Una mossa con cui Renzi rinuncia a difendere uno strumento che oggi viene affossato proprio da chi lo introdusse: il fuoriuscitismo PD (Bersani) e corpi intermedi collaterali (la Camusso).

Ma il fatto ovviamente non conta. E il fatto è che Renzi affronta quotidianamente un fuoco di sbarramento senza precedenti e che il suo coraggio -  buono o cattivo che sia - è lì da vedere, concretizzato in atti e fatti strappati alla politica contro tutti.

Per ora l’unico risultato a 5 stelle è stato imbarbarire il dibattito politico.

Monica Montanari



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