mercoledì 10 maggio 2017

Chi è De Bortoli, l’uomo che accusa M.Elena Boschi.

De Bortoli attacca Boschi. Per il normale cittadino che osserva da casa avvicendarsi sullo schermo televisivo i semidei del mondo dell’informazione, del profilo di Ferruccio De Bortoli spicca il contrasto tra l’uomo che si opponeva fieramente a Berlusconi prima del 2003 e il De Bortoli del 2009 ed oltre più possibilista, addirittura indulgente con l’affarista che ha comandato in Italia per quasi un ventennio.




Cosa era accaduto tra queste due date?
Ferruccio De Bortoli si era dimesso con la signorile motivazione di questioni personali dopo un articolo contro Berlusconi e la legge Cerami. Poi nel 2006 ebbe modo di dirigere il faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Nel 2009 la svolta a sostegno di Berlusconi. Si segnala infine che nel corso della sua lunga carriera giornalistica De Bortoli si è scontrato con D’Alema nel 1998, e con Matteo Renzi nell’ottobre del 1014 additando nella massoneria il denominatore comune sottostante al patto del Nazareno.



E infine  giungiamo all’oggi con un Urbano Cairo di La7  che lo mantiene editorialista al Corriere. L’attualità fa ora registrare il  saggio giornalistico con cui l’ex direttore accusa Elena Boschi nero su bianco di aver chiesto a Federico Ghizzoni AD di Unicredit di valutare l’opportunità di acquisire Banca Etruria.

Strano non abbia notato quanto stridente e poco verosimile sia una Boschi che si espone in prima persona su materia tanto delicata. La ministra poteva forse orchestrare un’ipotesi di salvataggio con i titolari dei dicasteri competenti in materia economica e far procedere questi abboccamenti senza esporsi. Tanto più credibile che il governo se ne occupasse se si riflette sul fatto che ci sarebbe stata l’opportunità di salvare quantomeno gli obbligazionisti subordinati di Banca Etruria. Chi non se lo sarebbe augurato?

Strano davvero che non si sia chiesto quanto fossero credibili le affermazioni di Ghizzoni l’ex amministratore che oggi non conferma e non smentisce a fronte delle smentite decise del suo istituto.


Le parole volano leggere motivate dai più strani casi, narcisismo, mitomania senza voler pensare alla malafede. Scripta manent e la malafede resta purtroppo l’unica causale sopratutto in casi di grande e conclamata esperienza giornalistica. Chissà se tutto questo consentirà a Confindustria di giungere finalmente all’agognata abolizione dell’IRAP e a una diminuzione del cuneo fiscale.


Monica Montanari




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