martedì 24 gennaio 2017

E se i più feroci nemici di Grillo non fossero quelli del "Sì"?

La sentenza della Consulta sull'Italicum arriva in ritardo. Esplode la notizia di Raggi indagata





La solita sbobba e in cucina manco a dirlo c’è D’Alema, oggi grande attesa per la sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum, la legge elettorale di Renzi mai ancora messa alla prova.

Pronti via, pendiamo tutti dalle labbra dei sommi giudici quando gli avvocati che perorano davanti alla Consulta le ragioni per modificare e o eliminare l’Italicum cominciano a perdere tempo.

Vincenzo Palumbo calca tanto la mano tanto da far uscire dai gangheri il Presidente della Corte Paolo Grosso.
Il verdetto : Palumbo è troppo prolisso.

Ma ormai il risultato è raggiunto. La sentenza tanto attesa non arriverà in giornata.

Di qui la domanda: perché gli avvocati anti-Italicum - in prima fila nel fronte del “no” - vogliono rimandare il momento della sentenza. Che aspettino qualcosa?

Eh sì, questo qualcosa lo aspettavano: la notizia di Virginia Raggi indagata.

E perché mai? Cosa c’entra dopotutto l’indagine sulla Raggi - per le compromissioni con l’arrestato Marra - con la legge elettorale dello Stato?

Questioni di pubbliche relazioni, anzi di televisione.

La sentenza della Consulta avrebbe tolto spazio mediatico alla notizia dell’apertura ufficiale delle indagini sul sindaco di Roma Virginia Raggi.

Questa coincidenza di fatti - troppo provvidenziale per essere senza significato - implica alcune deduzioni:



1) che i principali nemici di Grillo ora si trovano all'interno dello stesso fronte del "no”. Evidentemente la prospettiva di una fuoriuscita dei dissidenti a sinistra del PD sta diventando realtà e il ridimensionamento di Grillo può far gioco alla nuova formazione cui D'Alema sta lavorando;

2) chi  ha potuto influenzare la scelta del momento in cui far uscire la notizia dell'indagine su Raggi intendeva favorire il Sindaco di Roma. In qualche modo, per il potere transitivo delle simpatie, si può costruire un asse ipotetico, Grillo, Fatto Quotidiano e alcuni magistrati.

3) Grillo potrebbe diventare un alleato prezioso per chi vuole una legge elettorale maggioritaria.



Monica Montanari




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