giovedì 23 febbraio 2017

Candidatura Orlando: Cui prodest?

A chi gioverà la candidatura di Orlando? Emiliano si smaschera: il PD non è un partito ma un'alleanza programmatica. 


È ormai chiaro che queste giornate di lotte interne al Pd non finiranno fino al compimento delle elezioni Primarie che si svolgeranno al termine del congresso. Oggi Andrea Orlando, Guardasigilli dei governi Renzi e Gentiloni, ha formalizzato la propria candidatura. 

Ma è una buona o una cattiva notizia per il fronte “renziano”? 
Va a vantaggio o svantaggio di Matteo Renzi la candidatura dell’ex giovane turco, Orlando? 
Certo è che l’affermazione di Orlando di candidarsi contro “la prepotenza” - come avanzato in un tweet dallo stesso Orlando - suggerisce una candidatura a sinistra.



L’accenno alla prepotenza richiama infatti alle orecchie quell’ “l’arroganza” che, nella pubblicistica vicina ai fuoriusciti - immemore di ben’altre arroganze tra Arcore e Genova -, aveva rappresentato l’accusa principe a Matteo Renzi.
 La candidatura di Orlando dunque sembra rivolgersi al bacino elettorale della minoranza dem e dello stesso di Emiliano.

Emiliano dal canto suo oggi giustifica la propria “quasi fuoriuscita” e il suo schierarsi contro il partito per il “no” al referendum appellandosi al programma del PD alle politiche del 2013. In quel programma, ha argomentato Emiliano a “L’aria che tira”, non erano menzionate le riforme costituzionali realizzate da Matteo Renzi. 

Le parole del Governatore pugliese e magistrato denunciano un’amara verità: il Re è nudo. 
Il PD non è mai stato un partito bensì nasce ed è rimasto, fino all’avvento di Renzi, una mera alleanza programmatica. 

A connotare un partito è l’esistenza di un idem sentire e di una visione condivisa. 
Se a tenere uniti gli esponenti di partito è la sottoscrizione di un programma, possiamo definire il Pd in molti modi ma non "partito".


Gli esponenti del PD non seguono la linea dettata dal segretario eletto alle primarie popolari e si sentono invece legati alla lettera di un patto di non belligeranza la cui natura transitoria è nelle cose. Votare per Emiliano sarà votare anche per bloccare il PD a questo stadio notarile e impedirgli di evolvere fino a divenire finalmente un vero partito.



Valda Campochiaro Montanari





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