venerdì 17 febbraio 2017

Delrio e Tiziano Renzi tra fango e indirizzo politico dei media

Sarebbe successo era chiaro. Ci siamo addormentati ieri con la notizia di un Tiziano Renzi indagato, ci svegliamo stamane con quella del fuori onda di Graziano Delrio che prende le distanze da Renzi e i suoi uomini in merito alla fuoriuscita della minoranza PD.




Roba di poca sostanza ma buona a far fango. La posizione di Tiziano Renzi era già stata archiviata e viene riaperta con un’ipotesi di indagine la cui tipologia si è già rivelata inconsistente nel caso recente di Federica Guidi.

È così è anche nel caso del fuorionda di Delrio. Abbiamo un Ministro dei Trasporti che cerca di compiacere il suo capogruppo in Commissione trasporti della Camera, Michele Meta, un ex del PCI.

Queste due notizie sono tuttavia importanti perché indicano quanto sguarnito per la battaglia si presenti Matteo Renzi sotto il profilo mediatico.
Notizie come queste sarebbero proiettili a salve se Renzi avesse armi mediatiche robuste. E invece non le ha.




In una situazione in cui i telegiornali non fanno più il tenore dell’opinione pubblica, vediamo le batterie in campo:

I media renziani
Porta a porta (Bruno Vespa sempre governativo)
Lineanotte (Maurizio Mannoni) ma situazione fluida
Arena (Massimo Giletti di area vagamente socialista ondivago)
L’Unità
Il Messaggero
Il Foglio
La Stampa
Il Corriere della Sera


I media della minoranza PD in uscita
I vecchi colonnelli del PCI se ne andranno senza truppa ma portano con se importanti sistemi d’arma: i loro giornalisti dalla Gruber all’annunziata etc.. Ai loro giornali.
Che tempo che fa (Fabio Fazio)
Cartabianca (Bianca Berlinguer)
In mezz’ora (Lucia Annunziata)
Piazza Pulita (Corrado Formigli)
Bersaglio Mobile (Enrico Mentana)
Otto e mezzo (Lilly Gruber)
Agora (Gerardo Greco)
La Repubblica
Il Manifesto

I media del centrodestra
E poi ci sono le basi Mediaset e con il loro missili terra aria: Del Debbio, Belpietro e compagnia. 
Quinta colonna (Paolo Del Debbio)
Mattino 5
Pomeriggio 5
Dalla vostra parte (Maurizio Belpietro)
Libero
Il Giornale
Il Foglio
Il Tempo

I media del movimento 5 stelle
Di contro abbiamo un M5S  asserragliato nella cittadella de Il Fatto e in una LaSette che fa la parte del leone in fatto di programmazione talk show.

L’aria che tira (Mira Merlino)
Tagadà (Tiziana Panella)
La Gabbia Open (Gianluigi Paragone)
Piazza Pulita (Corrado Formigli)
Bersaglio Mobile (Enrico Mentana)
Otto e mezzo (Lilly Gruber)
Omnibus (Alessandra Sardoni)
Il Fatto Quotidiano
Sky g24 tutta

Media Centristi:
Rai News 24, Bussola e Studio 24
L’Avvenire
Il Tempo


Come si vede i media renziani sono pochi e concentrati sul corpo grosso dell’elettorato quello che oggi non fa massa perché esposto all’influenza di prossimità di chi viene motivato dai talk della sera e dai social. Di contro i fiancheggiatori della minoranza in uscita sono tanti e potenti. Una dura battaglia aspetta le truppe renziane. Perchè una cosa è certa: nel non saper contestualizzare né l'inchiesta su Tiziano Renzi, né il fuori onda di Graziano Delrio, i giornalisti italiani non stanno facendo informazione.

Monica Montanari





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