giovedì 2 marzo 2017

Bigliettini strappati in discarica: se questa è un’inchiesta

Gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda Consip fanno cadere le braccia per quanto contribuiscono a screditare l’inchiesta eppure fanno titolo su molti giornali:
1) i famosi bigliettini con scritto “T” non solo sono stati trovati in una discarica ma erano strappati
2) un commercialista ex Pci rivela che Romeo si è vantato con lui di aver mangiato segretamente in trattoria con Tiziano Renzi.







Mentre a Roma procede la malamministrazione dei percettori di polizze a propria insaputa, alla base dell'inchiesta Consip non si sa ancora nemmeno se vi sia stato un reato. Se tutto ciò che i magistrati hanno sono una “T” sui frammenti strappati di alcuni biglietti trovati in una discarica e le vanterie di avere conoscenze avanzate da qualche mediatore d’affari, è evidente che Tiziano Renzi non ha fatto niente di male.

Alziamo allora lo sguardo e cerchiamo di capire perché a ogni piè sospinto vengono allestite indagini su presunti scandali poi finite in niente. Facciamo un patto, eliminiamo dalle ipotesi i complotti che hanno il difetto intrinseco di provare troppo. E guardiamo invece alla realtà di questo Paese.



A metterci sulla pista giusta è quanto accaduto al mio amico Simone Uggetti Sindaco di Lodi arrestato per aver tolto la gestione di una piscina a una ditta privata e averlo affidato a una partecipata del Comune. L’imprenditore privato escluso aveva una parente in comune e questa si fece avanti con i magistrati contro Uggetti che scontò una settimana di carcere.

Parto da lì perché Uggetti l’avevo incontrato in più occasioni ed ero sicura, per conoscenza della vita, - varrà anche questa no? - che fosse assolutamente immune da corruttele.

Il fatto è che la coperta è troppo corta. La gara Consip ha scontentato le aziende che prima di Alfredo Romeo si spartivano quel tipo di appalto, ha scontentato un’azienda di Verdini, ha scontentato le cooperative per cui si batteva Italo Bocchino.





Accade allora che al cambio di gestione politica tanto più un governante vuole riformare, imprimere un nuovo corso e taglia fuori i tradizionali fornitori dell’amministrazione, tanto più finisce per essere messo sulla graticola dai vecchi appaltatori. Dopotutto con l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, reo di aver tagliato fuori il re della spazzatura romana Manlio Cerroni, non è accaduta la medesima cosa?

La magistratura finisce così per essere l’ultimo approdo di una crisi di sistema in cui non c’è da sopravvivere per tutti. Dovrebbe esserne consapevole e tener conto del vantaggio privato di coloro che gettano discredito. Avviene invece che il nome altisonante e o la partigianeria non favoriscano presso alcuni magistrati un uso avveduto, consapevole e lungimirante della propria funzione.

Non so immaginare in queste ore il dolore di un Tiziano Renzi, non solo gettato nel discredito, ma nell’angoscia di poter essere causa della rovina politica del figlio in un momento tanto delicato.

«Nessuno mi ha mai promesso soldi, né io ho chiesto alcunché,» ripete disperato e noi gli crediamo. Gli italiani che conoscono la vita dovrebbero fare lo stesso.


Monica Montanari





Aggiornamento delle 20:20, Giovedì, 2 marzo 2017

Il fatto quotidiano nei titoli, Repubblica nel testo dell'articolo  aggiungono un "RO" e cambiano la realtà. Marroni NON dice che T. Renzi e Verdini gli dissero che erano gli arbitri del suo destino professionale. Secondo la testimonianza di Marroni fu Russo a riferire questa affermazione dei succitati. La notizia corretta è:
Russo mi disse che (T.Renzi e Verdini) avevano detto di essere gli arbitri del mio destino professionale".

Dunque le notizie sottoriportate sono aritificate allo scopo di ingenerare nel lettore l'impressione di una testimonianza diretta quando è solo un relata refereo.

Si tratta di bufale parziali per questo insidiosissime perchè poco distinguibili dalla realtà e tendono ad afferamare come reali fatti tutti da dimostrare.



Fonti e documenti:

Vedi anche nostro articolo di ieri
Non sto a citare altre fonti perché queste informazioni dominano le prime pagine dei giornali odierni.


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